Una 'mutazione' degli Auv, i veicoli sottomarini autonomi creati dal Nato Undersea Research Centre (Nurc) basato alla Spezia, grazie a 'nasi' e 'orecchie' elettronici potra' dare l'allarme per sversamenti improvvisi di idrocarburi in mare e accertare invasioni di barche e gommoni in aree marine protette. Gli Auv fanno parte del progetto europeo Argomarine (Automatic oil spill recognition ad geopositioning integrated in a Marine monitoring network), finanziato dall'Ue con 3,3 milioni di euro.
In occasione del Mid-Term Steering Committee del progetto, gli scienziati dei nove partner coinvolti (tra i quali il Nurc e, per l'Italia, il Parco nazionale dell'Arcipelago toscano e il Cnr), hanno condotto una sperimentazione congiunta delle tecnologie sviluppate fino ad oggi: sensori acustici e auv che opereranno in sinergia con satelliti, radar e supercomputer. Il primo test in mare e' avvenuto stamani, con la simulazione dell'accesso non autorizzato in un'area di interesse ambientale di un gommone potenzialmente in grado di riversare idrocarburi in mare. Test perfettamente riuscito: le 'orecchie' di e-Folaga hanno avvertito la stazione centrale della presenza del gommone.

''Il Nurc e il Parco dell'Arcipelago Toscano collaborano oramai da molti anni su attivita' di interesse ambientale - ha detto Edoardo Bovio, Nurc business development manager -. Il Centro e' orgoglioso dei successi ottenuti dal consorzio Argomarine e della possibilita' di poter trasferire in ambito civile tecnologie nate con scopi militari''.

0 comments